W come Wind Farm. Fattorie eoliche ed il loro impatto ambientale.

 


W come Wind Farm. Fattorie eoliche ed il loro impatto ambientale.

L'uomo utilizza l'energia del vento da 3000 anni e da 120 anni ha iniziato ad usarla per generare energia elettrica, con un boom negli ultimi 20 anni. Come ogni sistema energetico, anche le turbine eoliche hanno un loro impatto ambientale, limitato certamente rispetto al nucleare o alle centrali termoelettriche, ma non nullo, come è ovvio che sia.
In questo post mi concentrerò sulle fattorie eoliche 'onshore', quelle a terra per intenderci.
La premessa è che le 'farm' nostrane sono decisamente ridotte per estensione rispetto a quelle che si trovano in USA o Cina.
I pro sono tanti e scontati: l'uomo usa, giustamente, il vento da millenni per avere energia (prima meccanica, ora elettrica) non per caso. Inutile scriverne.
Quali sono i contro?
Dell'impatto visivo non scriverò, dato che è qualcosa di estremamente soggettivo. Le pale eoliche possono piacere o non piacere. I mulini a vento erano e sono simbolo di alcune località, allo stesso modo i moderni generatori eolici possono esserlo.
Per quanto riguarda l'uomo, l'impatto principale è il rumore. Esistono studi in base ai quali si evidenzia che vivere troppo vicino a fattorie eoliche può causare mal di testa o disturbi del sonno. Fortunatamente esistono soluzioni per ridurre questo impatto, dal posizionare ovviamente i generatori distanti dai centri abitati, a forme particolari delle pale per ridurre l'impatto acustico, a soluzioni per ridurre la propagazione delle onde sonore (barriere, infissi, etc.etc.).
Un impatto che spesso è evidenziato da associazioni ambientaliste è quello sulla fauna (selvatica e non).
Partiamo dagli uccelli. Le morti legate alla presenza dei generatori eolici ci sono ma questi non sono sicuramente fra i fattori antropici di maggior rischio per l'aviofauna, anche perché da una parte gli uccelli si adattano ai nuovi ostacoli, dall'altra è possibile installare sistemi che, in caso di presenza di grossi stormi, prevedano l'arresto delle pale. Va poi ricordato, come giustamente segnalato da un collega fra i commenti, che già in fase di progettazione viene fatta un'analisi relativa all'avifauna presente in zona per individuare il luogo più adatto per installare le pale. Una soluzione quindi c'è.
Sul rumore che può creare fastidio tanto alla fauna selvatica quanto al bestiame, vale il discorso precedente. Esiste questo impatto ma può essere mitigato.
Esiste poi un impatto che è poco calcolato, quello sul cambiamento locale del clima.
Ogni sistema energetico impatta sulla zona in cui è costruito. Nel caso dell'eolico, la presenza di decine, centinaia, di generatori eolici può causare localmente variazioni di temperatura sia diurna che notturna a causa delle variate condizioni fluidodinamiche.
Non è chiaro, a quanto mi risulta, se questo effetto possa essere più positivo o più negativo per l'ambiente, dato che dipende da altri fattori. Si tratta di un aspetto che deve essere sicuramente maggiormente approfondito, alla luce anche dell'enorme sviluppo degli impianti eolici
La sensazione è che, rispetto agli impatti ambientali di altri sistemi per avere energia, sia da fonti rinnovabili che non, l'eolico sia sicuramente fra i meno impattanti e che forse c'è troppa attenzione in negativo rispetto alla tipologia di sistema. Di sicuro l'attenzione dovrebbe essere focalizzata sul mitigare gli impatti negativi più che sull'essere contrari ad ottenere energia pulita dal vento.
F.R.

Fonte principale delle informazioni contenute in questo testo: https://doi.org/10.1016/j.rser.2011.09.024

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